Nella difficile trasferta del Palascherma, valida per la ventiduesima giornata del campionato di serie C1, la Dinamis Falconara esce sconfitta per 8-2 contro il Pietralacroce ’73, dovendo salutare aritmeticamente con quattro turni di anticipo la massima categoria regionale. Una sconfitta maturata nel primo tempo, ma ancora più precisamente negli ultimi sei minuti della prima frazione.
I ragazzi di mister Pennacchioni, infatti, nonostante le costanti difficoltà e defezioni, riescono a lungo a tenere testa ai più esperti avversari, dovendo incassare l’1-0 dopo sette minuti solo a causa di una sfortunata autorete. Seguono altri sette minuti di grande equilibrio, con i nostri a rendersi anche pericolosi in uscita dal pressing dei padroni di casa. Poi, però, il 2-0 manda letteralmente in tilt i biancoazzurri, che per 180 secondi spariscono dal campo, ritornandoci solo sul punteggi di 6-0.
Un errore gravissimo, letale contro un avversario di questo livello, che costringe la Dinamis alla resa già a metà gara, vanificando quanto di buono fatto fino a quel momento. La ripresa è una pura formalità per mister Bilò e i suoi, mentre per capitan Cologgi e compagni è l’ennesima occasione per dimostrare tutto l’orgoglio e la dignità che a questa squadra non sono mai mancati, seppur in una stagione assolutamente da incubo.
Il parziale della seconda frazione alla fine sarà di 2-2, con la prima doppietta stagionale di Leonardo Lorenzini da segnare sui tabellini, insieme agli esordi di altri due giovani prodotti dell’Under 19 falconarese, come Luca Stifanelli e Nico Como. Ancora una volta, dunque, la Dinamis dimostra la bontà del lavoro che si sta portando avanti in ottica futura, ma deve riflettere sulla fragilità caratteriale che troppo spesso ha condizionato l’esito finale dei match disputati.
Mancano ancora quattro gare da disputare, quattro partite per onorare fino in fondo un campionato in cui i nostri ragazzi hanno dovuto recitare loro malgrado la parte dei condannati in partenza, lottando, però, su ogni pallone fino all’ultimo. E così sarà ancora, fino alla fine!
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